DOLORE CRONICO: SCOPRI I BENEFICI DELLA CANNABIS TERAPEUTICA
- patologie che implicano spasticità associata a dolore (sclerosi multipla, lesioni del midollo spinale) resistente alle terapie convenzionali;
- dolore cronico (con particolare riferimento al dolore neurogeno) in cui il trattamento con antinfiammatori non steroidei o con farmaci cortisonici o oppioidi si sia rivelato inefficace;
- nausea e vomito da chemioterapia, radioterapia, terapie per HIV, che non sono gestibili con trattamenti tradizionali;
- cachessia, anoressia, perdita dell’appetito in pazienti oncologici o affetti da AIDS e nell’anoressia nervosa quale stimolante l’appetito che non può essere ottenuto con trattamenti standard;
- glaucoma, per abbassare la pressione arteriosa se resistente alle terapie convenzionali;
- sindrome di Gilles de la Tourette.
Inoltre per ottenere la cannabis terapeutica gratuitamente devono avere un’esenzione dal pagamento del ticket (048, 046, 019, 005, TDL, L99). Quindi un malato di sclerosi multipla appena diagnosticato e quindi privo di esenzione non ha diritto alla cannabis gratuita ma solo a pagamento. Fatta eccezione per la prescrizione gratuita che può avvenire solo nei casi sopra elencati e solo se a prescriverla siano medici specialisti, di strutture pubbliche e private accreditate, dei reparti di Anestesia e Rianimazione, Neurologia, Malattie Infettive, Oncologia, Medicina Interna, Oculistica, Reumatologia, Pediatria, Ematologia, Psichiatria e Neuropsichiatria, Radioterapia, Cure palliative e Centri di Terapia del Dolore, in tutti gli altri casi può essere prescritta a pagamento da tutti i medici per impieghi di cui ci sia prova di efficacia terapeutica in letteratura scientifica accreditata. Il medico dovrà acquisire il consenso informato del paziente e compilare una ricetta non ripetibile (30 giorni di validità) secondo le indicazioni dall’art. 5 della Legge 94/98 ed infine dovrà trasmettere alla propria regione la scheda di raccolta dati anonimi dei pazienti trattati. Come viene somministrata la cannabis terapeutica? Innanzitutto non si fuma! La cannabis terapeutica nelle diverse varietà (Bedrocan, Bediol, Bedrobinol, Bedica, Bedrolite, FM2, FM1, Pedanios 22/1, Pedanios 8/8, Pedanios 1/9) sarà prescritta sottoforma di cartine per il decotto o per la vaporizzazione, olio o tinture. La posologia è comunque estremamente variabile perché dipende da numerosi fattori come sesso, età e peso del paziente, patologie e gravità dei sintomi, terapie già in atto e tipo di somministrazione. Si consiglia sempre di iniziare con piccoli dosaggi per poi regolarsi in base alle reazioni del singolo individuo ed è consigliabile che la prima somministrazione avvenga in presenza di altra persona che possa prestare assistenza. Nel caso si scelga la somministrazione orale di questi farmaci, il medico dovrà indicare anche la quantità di acqua da utilizzare, i tempi e le modalità di preparazione del decotto. Quali sono le controindicazioni e gli effetti collaterali della cannabis terapeutica? Fra gli effetti collaterali più comuni della cannabis terapeutica abbiamo: euforia, tachicardia, cefalea, vertigini, bruciore agli occhi, secchezza delle fauci e debolezza muscolare. Altri effetti collaterali possono essere: insonnia, ansia, sindrome amotivazionale e reazioni psicotiche. Dopo alcuni giorni di assunzione comunque si sviluppa una certa tolleranza al farmaco. E’ sicuramente utile ricordare per chi è in terapia con Cannabis Flos che non dovrebbe mettersi alla guida o svolgere lavori che richiedono una certa coordinazione fisica o reattività almeno per le 24 ore successive alla somministrazione della terapia. L’uso della cannabis è generalmente controindicato nei seguenti casi:
- adolescenti e giovani adulti;
- individui con distrurbi cardio-polmonari severi, con grave insufficienza epatica o renale;
- soggetti con epatite C cronica;
- soggetti con storia personale di disordini psichiatrici o storia familiare di schizofrenia, storia pregressa di tossicodipendenza o abuso di sostanze psicotrope o alcool;
- individui con disturrbi maniaco depressivi;
- soggetti in terapia con farmaci ipnotico sedativi, antidepressivi o psicoattivi;
- donne in gravidanza e allattamento.
Eventuali sintomi da sovradosaggio tendono a scomparire spontaneamente in poche ore e comunque è sempre consigliabile consultare il proprio medico o rivolgersi al pronto soccorso più vicino.