Cosa è il Plasma Ricco di Piastrine – PRP?
Il Plasma Ricco di Piastrine – PRP è una miscela autologa (cioè ottenuta dal sangue del paziente stesso) di piastrine e fattori di crescita prodotta dalla centrifugazione di sangue intero (Chen Xiao et al., 2017) con una concentrazione compresa tra 800 mila e 1,2 milioni di piastrine per microlitro come previsto dal D.M. 02 Novembre 2015.
Cosa sono le piastrine?
Le piastrine sono quelle piccole cellule sanguigne conosciute per la loro capacità di bloccare il sanguinamento delle ferite ma sono anche ricche di fattori di crescita capaci di ridurre l’infiammazione in un tessuto, di far produrre collagene, d’incrementare il numero di cellule nell’osso e nei tendini e, quindi, di favorire i processi di guarigione e di rigenerazione dei tessuti muscolo-scheletrici.
Come si ottiene il PRP?
Per ottenere il PRP si segue una procedura indolore, poco invasiva e della durata di pochi minuti. Al paziente viene eseguito un semplice prelievo di sangue venoso ed il campione prelevato viene poi trasferito in una speciale strumentazione sterile e centrifugato per ottenere la separazione delle varie componenti del sangue e di particolare per ottenere un concentrato ricco in piastrine che lo specialista utilizzerà per la terapia. Le operazioni di prelievo e trattamento avvengono nella stessa seduta dopo la valutazione dello specialista e dopo aver valutato alcuni esami ematochimici. Per il prelievo non è necessario essere a digiuno, né sospendere eventuali terapie farmacologiche in corso.
Cosa si può curare con il PRP?
La storia del trattamento con PRP rivela che i primi utilizzatori sono stati i dentisti che per primi lo utilizzarono nella chirurgia implantologica come stimolo all’integrazione tra l’osso e l’impianto e successivamente in campo chirurgico ortopedico nei casi di mancata saldatura delle fratture ossee o nelle ferite che stentavano a guarire. Negli ultimi anni il loro impiego è stato allargato alla pratica clinica ambulatoriale. Le patologie che maggiormente rispondono al trattamento ambulatoriale con PRP sono le tendinopatie acute e croniche e le artropatie.
In particolare è indicato in tutti i tipi di artrosi di ginocchio, artrosi di anca o artrosi di spalla, nelle tendiniti, come l’epicondilite (gomito del tennista), fasciti plantari o il dolore al tendine d’Achille.
Un elenco esaustivo è fornito dalle linee guida del CNS (Centro Nazionale Sangue) “Indicazioni terapeutiche sull’utilizzo appropriato degli emocomponenti per uso non trasfusionale”.
In generale nelle patologie tendinee il trattamento con PRP riduce l’infiammazione – causa del perdurare del dolore – e grazie ai fattori di crescita contenuti nelle piastrine svolge un’azione rigenerante migliorando la qualità del tessuto e la resistenza. Nelle artropatie invece porta ad una riduzione durevole dell’infiammazione e quindi del dolore e nei soggetti più giovani, con artrosi agli stadi iniziali, si può ottenere un miglioramento della cartilagine articolare.
Come funziona il trattamento con PRP?
Tutti i pazienti in buone condizioni di salute possono essere sottoposti a infiltrazione di PRP.
Il trattamento prevede solitamente un ciclo di 2- 3 sedute per le patologie che tendinee e 3 per quelle articolari, a distanza di 2 settimane l’una dall’altra, eseguite sotto guida ecografica e in ambiente sterile attraverso l’utilizzo di uno specifico kit. Il trattamento dura circa 20-30 minuti e questo è certamente un vantaggio poiché il paziente può eseguire prelievo e trattamento in un’unica seduta e dopo un breve periodo di osservazione può tornare a casa.
Tuttavia, prima di sottoporsi al trattamento, è richiesto al paziente di eseguire ad alcuni esami di laboratorio per valutare l’idoneità al trattamento stesso come l’Emocromocitometrico con conta piastrinica, il Test di coagulazione PT-PTT e Fibrinogeno, iTest virali HIV 1-2, HCV e HBV. Per il successo terapeutico del trattamento con PRP è fondamentale seguire le indicati dallo specialista ortopedico, fisiatra o medico dello sport, astenersi delle attività sportive e dall’assunzione di farmaci antinfiammatori nella 48 ore successive.
Effetti collaterali e controindicazioni del PRP
Il trattamento con PRP non presenta effetti collaterali, in quanto il plasma arricchito di piastrine che si inietta viene ottenuto dal sangue del paziente stesso (sangue autologo), non genera alcuna reazione avversa, né tantomeno può dare rigetto.
Tuttavia anche questo trattamento presenta alcune controindicazioni, infatti non possono sottoporsi a tale procedura i pazienti affetti da malattie della coagulazione, i pazienti con patologie neoplastiche in atto, i pazienti sieropositivi per HIV 1 e 2, i pazienti affetti da gravi patologie cardiovascolari, i pazienti in terapia con anticoagulanti orali, i pazienti affetti da epatiti B e C, i pazienti affetti da altra infezione batterica o virale in atto, i pazienti di età inferiore a 18 anni e/o superiore a 70 anni e le pazienti in gravidanza.