Cosa fa l’osteopata per il dolore alla spalla? Innanzitutto un bravo osteopata deve comprendere quale sia la causa primaria del dolore alla spalla, per fare ciò raccoglierà informazioni su abitudini e stile di vita del paziente ed eseguirà alcuni test per valutare sia la limitazione del movimento che per stabilire quali muscoli o articolazioni sono coinvolte. Solo dopo inizierà il trattamento osteopatico che interesserà sia la parte dolente sia le zone riflesse poiché la causa del dolore potrebbe essere anche lontana dal punto in cui esso si manifesta. Il dolore alla spalla infatti potrebbe essere causato dalla compressione di una vertebra, dalla disfunzione del diaframma o potrebbe anche essere necessario trattare bacino e visceri. Inoltre in alcune situazioni di dolore acuto può essere utile affiancare al trattamento osteopatico la crioterapia locale. La crioterapia è fra le terapie fisiche più importanti per combattere dolore e infiammazione acuta nei casi di contusioni, distorsioni e stiramenti muscolari, fratture, mialgie, versamenti e gonfiori post chirurgici. Comunque occorrerà sempre attendere un periodo di adattamento del corpo per verificare come questo abbia reagito al trattamento osteopatico.
Dal 10 Novembre 2014 è attivo il primo servizio ecografico privato al prezzo del ticket del Sistema Sanitario Regionale e senza liste di attesa. Per prenotare le vostre ecografie sarà sufficiente chiamare il front-office del Centro Italiano Postura al numero 02/67075432 oppure scrivere a [email protected] Il nostro personale sarà a vostra disposizione per ogni eventuale chiarimento o informazione.
Biorivitalizzazione o filler? La biorivitalizzazione e i filler sono entrambi due trattamenti medico-estetici non chirurgici eseguiti in ambulatorio medico. La biorivitalizzazione consiste in iniezioni nel derma di sostanze biostimolanti quali l’acido ialuronico, aminoacidi e differenti vitamine (A, B3, B5 B6, B12, C, E) con l’obiettivo di favorire la produzione di collagene, idratare in profondità la pelle e ottenere così un aspetto fresco e levigato del viso. Filler in inglese significa “riempitivo” e quindi si comprende che si tratta di un trattamento medico-estetico non invasivo eseguito per correggere imperfezioni, cicatrici e rughe e più in generale per ripristinare i volumi attraverso iniezioni sottocutanee e nel derma di acido ialuronico reticolato. A differenza del filler l’acido ialuronico utilizzato nella biorivitalizzazione non è reticolato e ciò consente una migliore propagazione. Inoltre la biorivitalizzazione non ha un effetto riempitivo ma, come già detto, idrata la pelle e stimola la produzione di collagene e ridona elasticità ai tessuti. Spesso per ottenere risultati migliori i due trattamenti vengono eseguiti entrambi. Se vuoi saperne di più richiedi un consulto medico-estetico gratuito con i nostri specialisti chiamando il numero 02 67075432 oppure direttamente da qui.
La sindrome del piriforme si manifesta quando questo muscolo, a causa di una eccessiva contrazione, comprime il nervo sciatico e provoca una sensazione di dolore al gluteo che in alcuni casi si irradia lungo tutta la gamba, proprio come una sciatalgia. Cosa fare in presenza di questi disturbi e dolori? Chiedi aiuto all’osteopata, fai gli esercizi di stretching per allungare i muscoli dell’anca, sottoponiti a crioterapia per ridurre il dolore e prenditi un periodo di riposo. Azioni semplici come girarsi nel letto, accavallare le gambe, camminare o semplicemente stare seduti risultano dolorosi. Le cause della sindrome del piriforme possono essere svariate: un trauma al gluteo, un movimento o una postura scorretta, un cattivo appoggio podalico, una dismetria degli arti inferiori o aderenze del tessuto connettivo causare da un intervento chirurgico nella zona addominale o del bacino. Podisti e ballerini sono gli atleti più a rischio ma anche chiunque subisca una distorsione di caviglia può sviluppare la sindrome del piriforme. L’osteopata, dopo una accurata valutazione strutturale e dopo aver effettuato una serie di test funzionali per individuare le cause del problema, attraverso alcune tecniche osteopatiche rispristina la mobilità articolare, ristabilisce l’equilibrio biomeccanico eliminando le tensioni che possono giustificare un’anomala contrazione del piriforme e consiglia gli esercizi più adatti a prevenire la sindrome del piriforme. In attesa di andare dall’osteopata è consigliabile sospendere le attività sportive o lavorative, non tenere il portafogli nella tasca posteriore dei jeans e dormire con un cuscino tra le ginocchia per mantenere il muscolo rilassato.
A partire dal 21 maggio 2020 nel nostro centro di Via Vitruvio 38 a Milano è possibile prenotare i test sierologici per gli anticorpi IgG e IgM Covid-19 al prezzo del Nomenclatore tariffario di Regione Lombardia. Si tratta di test che forniscono informazioni sulla presenza o meno di un’infezione da SARS-Cov-2 in corso. Questi test, eseguiti attraverso il prelievo venoso in ambulatorio da parte di un’infermiera nel rispetto delle disposizioni per il contrasto ed il contenimento del Covid-19, sono test di tipo quantitativo eseguiti con metodica ELISA e presentano una sensibilità e specificità superiori al 95%. A differenza dei test rapidi eseguiti su sangue capillare presenti sul mercato, i nostri test ci forniscono informazioni non soltanto sulla presenza degli anticorpi ma anche una misura in modo affidabile della concentrazione degli anticorpi stessi. I test sono adatti a tutti i soggetti che non presentano sintomi oppure presentano una lieve o moderata sintomatologia e desiderano sapere se si è contratta una infezione da SARS-Cov-2 oltre a voler contribuire a prevenire la diffusione del virus. Ricordiamo inoltre che: – i test non si effettuano su soggetti con sintomi quali febbre superiore ai 37.5°, tosse, problemi respiratori e altri sintomi influenzali; – i test sierologici NON sostituiscono il test di conferma per la Covid-19 (tampone) che viene eseguito con tecniche di biologia molecolare attraverso la rete di laboratori identificata dal Ministero della Salute e secondo le indicazioni e prescrizioni delle autorità sanitarie; – In caso di esito positivo sarà necessario sottoporsi obbligatoriamente ad un periodo di isolamento fiduciario sino all’esito del tampone. Per prenotare il test è sufficiente chiamare il nostro Centro al numero 02 67075432 oppure cliccando qui per contattarci tramite WhatsApp.
In caso di diagnosi della sindrome del tunnel carpale l’osteopatia può essere di grande aiuto per la sua cura. Avverti spesso un formicolio alle prime dita della mano soprattutto durante la notte? Potrebbero essere i primi sintomi della sindrome del tunnel carpale. La sindrome del tunnel carpale si manifesta con intorpidimento e formicolio del prime quattro dita della mano e nei casi più severi con debolezza della mano sino ad un vero e proprio deficit motorio. La causa è da ricercarsi nell’aumento di pressione sul nervo mediano o il suo schiacciamento all’interno del canale del polso in cui passano sia il nervo mediano che i nove tendini flessori delle dita, dovuto all’infiammazione della guaina che riveste i tendini flessori. Alcuni traumi come una frattura del polso o alcune condizioni patologiche patologie, come diabete, artrite reumatoide, gotta, obesità, ritenzione idrica cronica, insufficienza renale e ipotiroidismo e persino alcune attività lavorative manuali ripetitive potrebbero favorire la comparsa della sindrome del tunnel carpale. Per formulare una diagnosi corretta di sindrome del tunnel carpale il medico deve eseguire innanzitutto un accurato esame obiettivo, eseguire dei test ed eventualmente prescrivere una elettromiografia ENG/EMG, esame fondamentale per verificare la velocità di trasmissione dei segnali nervosi (elettroneurografia) ed escludere eventuali danni muscolari (elettromiografia). Una volta ottenuta la diagnosi la terapia convenzionale precede solitamente con l’utilizzo di un tutore e il riposo e solo nei casi più gravi prevede il ricorso ad un intervento chirurgico. Nel caso di disturbi sopportabili e soprattutto non invalidanti e che quindi non richiedono un intervento chirurgico urgente si può ricorrere all’osteopatia. Un bravo osteopata indaga sulla causa primaria, che può trovarsi anche lontano dal polso, ed esegue un trattamento osteopatico mirato per ripristinare la corretta biomeccanica di polso, avambraccio e zona cervicodorsale. L’osteopata lavora su articolazioni e tessuti molli per migliorare la circolazione e lo spazio nel canale del polso per ridurre la compressione sul nervo mediano. Solitamente l’osteopata oltre al trattamento osteopatico consiglierà degli esercizi molto semplici da svolgere a casa per mantenere la mobilità muscolare e rinforzare i muscoli. Al trattamento osteopatico possono essere affiancati anche trattamenti come la crioterapia locale per combattere l’infiammazione muscolare e ridurre la pressione a carico del canale del polso. Anche in caso di intervento chirurgico il trattamento osteopatico può essere utile a ripristinare l’elasticità nella zona cicatriziale e consentire un più rapido recupero della mobilità del polso. Questi trattamenti, tuttavia, non sono da intendersi come sostitutivi della terapia medica convenzionale ma piuttosto come coadiuvanti ed utili a prevenire il rischio di recidiva.
L’eterometria degli arti inferiori è una condizione di asimmetria nella lunghezza delle gambe che può avere molteplici cause. Può essere riscontrata durante la visita osteopatica senza che il paziente ne fosse a conoscenza, mentre in altri casi il paziente aveva notato un’asimmetria ad esempio nel realizzare l’orlo dei pantaloni oppure osservandosi allo specchio.
Il riscontro clinico di un’eterometria va integrato in una serie di valutazioni prima di poter affermare che la causa è una differenza tra i due lati nella lunghezza di femore o tibia. La maggior parte delle dismetrie è “funzionale”, cioè apparente, e non “strutturale” e quindi reale. Questo perché l’arto inferiore è dato dall’unione di segmenti il cui posizionamento reciproco può alterare la lunghezza complessiva dell’arto.
Innanzitutto bisogna correggere eventuali disfunzioni a carico delle varie articolazioni dell’arto inferiore (caviglia, ginocchio, anca), del bacino e della colonna che potrebbero simulare un arto corto. Quindi si studia come le catene muscolari influenzano gli arti inferiori, determinando un accorciamento funzionale di un lato ad esempio per chiusura di un iliaco, flessione di un ginocchio o atteggiamento in valgo di un piede. Infine bisogna indagare l’effetto dei vari input posturali a livello dei canali visivo, stomatognatico, podalico e viscerale.
Nella maggioranza dei casi l’eterometria si rivela solo apparente e richiede un approccio manipolativo osteopatico integrato eventualmente da ausili di tipo posturale come esercizi mirati o adozione di solette propriocettive. Nei rari casi in cui ci si trovi di fronte ad un vero arto corto l’esame baropodostabilometrico è di grande aiuto nello stabilire l’opportunità di un rialzo in quanto permette di testare come differenti spessori influenzano l’equilibrio posturale del soggetto e consente quindi di scegliere la soluzione più idonea.
La scoliosi è uno sviluppo anomalo della colonna vertebrale che presenta una curvatura laterale e rotatoria. Esistono diversi tipi di scoliosi a seconda della forma e anche del grado di gravità. In genere la scoliosi può essere idiopatica o secondaria ad altre patologie. Nel caso di scoliosi idiopatica l’esordio è in età preadolescenziale e tende ad evolversi per tutto il periodo della crescita fino a stabilizzarsi alla fine della crescita ossea. Non tutte però sono vere scoliosi, è necessario distinguere la scoliosi vera e propria dall’atteggiamento scoliotico. In quest’ultimo si nota l’assenza del gibbo quando la persona si curva in avanti. Un valido aiuto per contrastare una possibile evoluzione negativa della scoliosi durante la crescita può arrivare dalla rieducazione posturale secondo il Metodo Mèziéres. E’ un metodo particolarmente utile nei casi di scoliosi lieve o di media entità e ovviamente anche nei casi di atteggiamenti scoliotici. Lo scopo è quello di andare ad allungare le catene muscolari della schiena per contrastare la tendenza disfunzionale a schiacciare e ruotare la colonna vertebrale. Ciò che si intende fare con questo tipo di rieducazione posturale è una sorta di accompagnamento posturale alla crescita dei ragazzi con scoliosi. Anche in età adulta il Metodo Mèziéres può essere utile in tal senso; per una scoliosi stabilizzata ma che può comunque provocare dolori al rachide. Data la complessità del dismorfismo quindi, occorre un monitoraggio puntuale per valutarne di volta in volta l’evoluzione considerando oltre agli aspetti medici anche la dimensione dei vissuti psicologici ed esistenziali.
In caso di sospetta dismetria o eterometria degli arti inferiori è necessario appurare che realmente ci sia una gamba più corta dell’altra. Il più delle volte si tratta di una dismetria di tipo “funzionale” che un bravo osteopata, dopo una attenta osservazione, andrà a correggere lavorando su tutte le disfunzioni a carico delle articolazioni degli arti inferiori, del bacino e della colonna responsabili della dismetria funzionale. Esistono infatti diverse condizioni che possono determinare una falsa dismetria degli arti:
Nella maggioranza dei casi la dismetria degli arti inferiori è solo funzionale e non strutturale e richiede un approccio manipolativo osteopatico integrato in alcuni casi da esercizi posturali mirati o dall’ adozione di solette propriocettive. Intervenire in questi casi con rialzi o plantari personalizzati può solo creare maggiori problemi posturali al soggetto scatenando sintomi quali dolore a caviglie e ginocchia, lombalgia, cervicalgia ecc. Solo nei casi di dismetria strutturale, reale, diagnosticata da un medico ortopedico attraverso la misurazione radiografica della linea cotiloidea si potrà pensare di rivolgersi ad un tecnico ortopedico per la realizzazione di un rialzo ortopedico.